''Non metteremo nessun bollino adesivo sulle ricette, in nome della degenerazione burocratica''. Lo sottolinea Mario Falconi, segretario generale della Federazione dei medici di famiglia, 'bocciando' le nuove norme a tutela della privacy.
Falconi proporra' ai delegati di tutte le province italiane, convocati a Roma per il 30 agosto, di valutare la possibilita' della disobbedienza civile ''per una legge assurda, che penalizza cittadini e medici. Se la legge non sara' profondamente cambiata - sottolinea Falconi - alcuni di noi si autodenunceranno all'Autorita' giudiziaria affinche' qualcuno valuti se le norme in essa contenute siano compatibili con l'esercizio professionale''. ''Da oltre due anni - afferma in una nota - abbiamo tentato di spiegare inutilmente sia al ministro Sirchia che al Segretario Generale dell'Autority sulla privacy, che occorreva cambiare la norma che prevede, unico caso al mondo, che il cittadino possa negare il consenso al trattamento dei dati anche per la diagnosi e la cura.
E' assurdo pensare di burocratizzare in maniera dirompente l'attivita' di tutti gli operatori sanitari e trovavamo incomprensibile, e anche illegittimo, prevedere che il medico di famiglia potesse raccogliere il consenso anche per conto terzi. Nonostante le promesse, nessun consiglio e' stato recepito''.
Falconi chiede, inoltre, ''che senso ha che il ministro Sirchia incontri il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, promettendo consultazioni permanenti, per poi fare emanare questo provvedimento dal Consiglio dei ministri, senza consultare la stessa Federazione e nemmeno i rappresentanti delle Regioni, che forse hanno qualche 'titolo' in tema di sanita'''.
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